Infertilità e cause

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L’infertilità è considerata dall’OMS ( Organizzazione Mondiale della Sanità) e dall’AAFS ( American Fertility Society) una patologia definita come l’assenza di concepimento dopo dodici, ventiquattro mesi di rapporti mirati non protetti.
A seconda delle modalità con cui si manifesta, l’infertilità viene distinta in:
primaria: se nell’ambito di una coppia non si è mai verificato un concepimento;
secondaria: se l’incapacità di procreare consegue ad un periodo di fertilità documentato da uno o più gravidanze.
Il termine infertilità, va inoltre differenziato da quello di sterilità che viene definita come l’assenza di concepimento ascrivibile ad una condizione fisica permanente, di uno o entrambe i coniugi.
L’OMS stima che l’infertilità colpisca, nei paesi industrializzati il 15- 20% delle coppie in età riproduttiva ( Lemcke et al.,1995; Strickeler, 1995).
In Italia i parametri di riferimento, sono rappresentati dai dati ISTAT che considerano esclusivamente gli indici di natalità e di fecondità senza una analisi precisa de”incidenza dell’infertilità e della sterilità.

Secondo i dati ISTAT i nati nei primi sette mesi del 2013 sono stati il 4,26% in meno rispetto allo stesso periodo del 012; in proiezione, ciò si traduce in 22.756 nati in meno nell’intero anno.
Le cause di infertilità sono molteplici e sono ascrivibili a : 37,5 % infertilità femminile, 29,3% infertilità maschile, 17,6% infertilità di maschile e femminile, 15% infertilità idiopatica 09 % altre cause.
Le conseguenze di tale esperienza sulla vita dell’individuo e della coppia sono descritte da numerosi lavori di ricerca internazionali, che evidenziano il profondo disagio psicologico e sociale sperimentato dalle persone coinvolte, che varia dalla presenza di sintomi ansioso depressivi, alla percezione di perdere il controllo della propria vita, fino alla strutturazione di veri e propri quadri piscopatologici (Dunkel-Schetter & Lobel 1991; Greil, 1997; Syme, 1997; Wirtberg et al., 2007).
Occuparsi di infertilità e sterilità significa dunque occuparsi di un problema di vaste proporzioni che ha ripercussioni sia dal punti di vista clinica che di ricerca.
L’impatto sul vissuto personale e di coppia, le difficoltà l’impossibilità di procreare necessita di una ampia rete di supporto mutlidisciplinare che sostenga e guidi nel delicato passaggio di accettazione o di scelta di percorsi alternativi, come ad esempio le tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita ( PMA).
L’intervento integrato del medico, psicologo e biologo nel trattamento dell’infertilità e nello specifico nei percorsi di PMA è fortemente raccomandato dalle Linee guida in materia di Procreazione Medicalmente Assistita che fanno riferimento alla legge del 19 febbraio 2004, n. 40.

Cause di infertilità e sterilità
L’incapacità di concepire un figlio in modo naturale è associata a diversi fattori:

  • fattori biologici;
  • fattori psicosociali;
  • fattori di coppia;
  • fattori sociali.

Fattori biologici
Le cause biologiche di infertilità femminile sono associate a un 33% fattore tubarico, 17 % ridotta riserva ovarica, 17 % endometriosi, 15 % infertilità endocrina ovulatoria, 15 % fattore multiplo femminile, 2% poliabortività e 1 % fattori genetici.
Le cause biologiche dell’infertilità maschile sono associate a 30 % varicocele, 25 % infiammazione genitale, 8 % alterazioni ormonali, 8 % patologia testicolare, 5 % iatrogena e 5 % malattie sistemiche.

Fattori psicosociali
Tra i fattori psicosociali il più importante è sicuramene lo stress. Nello donne può interferire con la normale funzione dell’asse ipotalamo ipofisi determinando così una alterazione della secrezione della gonadotropina inibendo l’ovulazione ( Barzilai Pesach et al., 2006;Veltman Verhulst et al., 2012).
Negli uomini può ridurre la quantità del liquido seminali in termini di quantità e motilità ( Li et al.,2011).
Un altro fattore psicosociale è l’alessitimia; una dimensione alessitimica testimonia una disconessione tra sistema non simbolico e sistemi simbolici.
Una serie di problematiche possono quindi trovare espressione nel sistema non simbolico, quindi nel corpo, non avento uno spazio sufficiente di elaborazione simbolica.
Una serie di lavori ha effettivamente riscontrato alti livelli di alessitimia in soggetti ingertili: Conrad et al.,2001, Shi et al., 2006, Lames et al ., 2006, Keshavarza et al 2014.
Lavori di Morelli et al., 2000 e De Gennaro et al., 2003 hanno riscontrato una correlazione negativa tra il rapporto corpo mente e la quantità delle relazioni di alessitimia e quantità, motilità e forma degli spermatozoi.
Nel lavoro svolto i soggetti non erano consapevoli delle caratteristiche dei propri spermatozoi, quindi è da escludere un rapporto causa effetto.
Appare quindi possibile che fantasie rimaste a livello non simbolico danneggino, a livello funzionale o anche organico, i diversi organi ed apparati implicati nella riproduzione.
Esempi di fantase di questo tipo riscontrate nel lavoro clinico in situazioni di infertilità sono: ambivalenza relativa alla genitorialità ( Apfel e Keylor.,2000; Pasini e Mori.,2015): fantasie inconsce di fusione con la propria madre, si oppongono al desiderio e alla realizzazione di una propria maternità (Nunziante Cesarò.,2000).
Appare quindi clinicalmente importante ridurre la dimensione alessitimica in coppie infertili, e in particolare in previsione di procedure di PMA.

Fattori di coppia
Fattori di coppia:frequenza dei rapporti sessuali
Le probabilità di concepire dipendono dal numero di rapporti sessuali settimanali e dal periodo nel quale si verificano.
Un’eccellente efficacia per il concepimento di ha con almeno tre rapporti alla settimana, meglio se a giorni alterni e durante il periodo periovulatorio.
Un solo rapporto settimanale riduce le possibilità del 50% ( Dunson.,2002; Schmid t al., 2007;Taylor, 2003).
Fattori di coppia: malattie sessualmente trasmesse
Nella donna le flogosi cercico vaginali alternano le condizioni microambientali locali ed hanno talvolta un effetto spermiotossico diretto,inoltre possono essere responsabili di endometriti e di salpingiti con possibile ostruzione tubarica.
Negli ultimi decenni la maggiore liberalizzazione dei costumi ed una diversa visione della sessualità ha favorito un incremento delle malattie sessualmente trasmesse; accanto alle malattie venere comunemente conosciute quali la sifilide e la gonorre, sono emersi nuovi agenti patogeni, fra i quali va ricordata la Chlamdia ( workowshki et al.,2002). Se non viene curata tempestivamente, l’infezione può raggiungere le tube di Falloppio dando origine a un’infezione pelvica, con una probabilità del 10% di causare un’occlusione tubarica.
In gravidanza è associata a complicazioni quali ritardo di crescita intrauterina (OR 2.5), parto pretermine (OR 1.6), rottura prematura delle membrane e endometrite postparto.
L’infezione non trattata è stata associata ad aumentata frequenza di neonati di basso peso alla nascita e morte neonatale. L’infezione si può trasmettere verticalmente durante il parto con possibile congiuntivite, infezione delle vie aeree o polmonite nel neonato.

Fattori sociali
Lo stle di vita, le abitudini, l’utilizzo eccessivo di farmaci, il rischio professionale, l’eccessivo esercizio fisico, le diete fai da te, le variazioni del peso corporeo sono spesso associati ad irregolarità del ciclo mestruale nella donna e a variazioni dei parametri seminali nell’uomo.
Nella donna variazione del BMI ( indice di massa corporea) aldi sotto di 20 e sopra ai 30 possono determinare alterazioni importanti del quadro ormonale e della funzionalità ovarica, nell’uomo possono influenzare l’erezione e la libido.
Anche il fumo, l’abuso di alcool, l’uso di droghe determinano una significativa riduzione delle possibilità di concepimento di una coppia (Homan et al., 2007). Fra quest’ultime non meno importante è sicuramente l’alimentazione.